Alimentazione per DIMAGRIRE e per lo SPORT: cosa mangiare
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Alimentazione e sport: cosa mangiare
Alimentazione e sport: cosa mangiare? E’ importante, quando si pratica attività fisica, essere consapevoli di come nutrirsi. Dal cibo ricaviamo tutte le sostanze importanti per il nostro corpo. Visto che l’esercizio fisico implica degli sforzi anche prolungati, è necessario poter disporre di tutte le energie adeguate per sentirsi al top. Ci sono delle regole ben precise da rispettare nel rapporto tra dieta e sport. Vediamo quali sono, così non rischiamo di sbagliare e manteniamo la giusta forma fisica.
- Carboidrati
Chi fa sport può mangiare carboidrati senza paura di ingrassare. Andrebbero scelti quelli a basso indice glicemico, che troviamo soprattutto nel pane e nella pasta integrale. E’ bene sapere quando assumerli. Per esempio, chi pratica attività fisica durante la pausa pranzo non deve sbagliare la colazione, inserendo anche una fetta di crostata o fette biscottate ricoperte di marmellata, per fare il pieno di zuccheri.
- Proteine
Le proteine non costituiscono l’alimento principale della dieta di uno sportivo, ma sono il complemento di un’alimentazione molto più varia. Meglio, quindi, razionarle a piccole dosi, lungo tutto l’arco della giornata. A colazione si possono mangiare latte e yogurt, per spuntino qualche fetta di bresaola e a pranzo carni bianche o pesce.
- Vitamine
Per uno sportivo sono sufficienti le quantità di vitamine che si ricavano da una dieta sana e varia. Il fabbisogno vitaminico in questo modo riesce a mantenersi adeguato. Non occorre fare uso di molti integratori vitaminici, è opportuno, invece, affidarsi agli alimenti: ortaggi verdi e agrumi per la vitamina C, legumi per la B1, crostacei, uova e pesce.
- Sali minerali
Spesso si pensa che, utilizzando alte dosi di integratori minerali, si possa migliorare la prestazione sportiva. Non è affatto così. Il punto di riferimento deve essere sempre una dieta equilibrata. Per il calcio latte, yogurt e formaggi, per il fosforo pesce e salumi, per il ferro carni e uova, per il magnesio legumi e crostacei.
- Grassi
Per quanto riguarda i grassi, è importante evitare gli eccessi e conservare il giusto rapporto tra quelli animali e quelli vegetali. Se si esagera con quelli di origine animale, si può incorrere nell’aumento del colesterolo. Olio, frutta secca e formaggi vanno consumati sempre nei limiti.
- Acqua
I liquidi anche per chi fa sport sono fondamentali, specialmente per bilanciarne la perdita abbondante che si ha attraverso il sudore. I benefici dell’acqua sono molti: andrebbe consumata sia prima che dopo l’attività fisica. E’ importante scegliere quella ricca di minerali, tra i quali il potassio, il calcio, il ferro e il magnesio.
Mantieniti informato su www.nordicwalkingpassion.it – Maestro SINW – Maestro FIDAL – Istruttore Nazionale di Camminata Sportiva = Giulio Piccinini 339 5652848
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Speciale colazione per i runners e walkers
La prima colazione è il momento più importante per una giornata attiva: se ben composta consente di affrontare tutti gli impegni quotidiani con la giusta carica. Questo vale ancor di più per chi svolge attività sportiva, come i runner e i ciclisti.
Le richieste energetiche di uno sportivo sono diverse rispetto a chi è sedentario. Una maggiore massa muscolare richiede più energia per funzionare al meglio, e l’attività sportiva in sé porta ad affaticarsi rapidamente se non si ha il giusto apporto nutrizionale.
Quali fonti di energia per uno sforzo protratto
La preparazione all’allenamento deve partire da una colazione adeguata, che fornisca all’organismo il giusto abbinamento di carboidrati e di proteine. Le proteine sono utili all’incremento della massa magra e consentono di mantenere i livelli di energia costanti, specie durante sforzi prolungati. A queste però serve abbinare una quota di carboidrati, in grado di fornire prontamente l’energia quando richiesta, specie durante l’allenamento. E’ importante selezionare accuratamente la fonte di questi carboidrati scegliendo quelli più adatti a fornire energia per un periodo prolungato. I cereali integrali, grazie al loro basso indice glicemico e al più elevato contenuto proteico, sono un’ottima fonte di energia per lo sforzo protratto.
I cereali integrali sono un’ottima fonte di energia per lo sforzo protratto
Abbinare a questi una confettura che sia il più possibile vicina per composizione al frutto di partenza, contribuisce al raggiungimento della quota di carboidrati senza appesantire il metabolismo. Un prodotto che non contenga zuccheri aggiunti o dolcificanti consente infatti di mantenere un più basso impatto glicemico e un rilascio di energia prolungato nel tempo e se è privo di inutili conservanti è anche meglio.
La colazione ideale del runner
Il miglior allenamento o la migliore prestazione agonistica si fanno a scorte piene e a stomaco vuoto (la cena precedente deve cioè sempre essere ben bilanciata tra i diversi nutrienti), e quindi, dopo avere corso e fatto la doccia al mattino, i carboidrati sono importanti al fine di ripristinare le riserve energetiche, mentre le proteine sono indispensabili per il recupero muscolare. La colazione ideale del runner quindi si compone di una maggior quota di carboidrati, come un panino integrale con ottima marmellata a fianco dei cereali integrali, e di una quota a maggiore frazione proteica come uova, formaggio o semi oleosi.
Scorte piene e stomaco vuoto per la miglior prestazione del runner
Se la colazione viene fatta prima dell’allenamento
Fare colazione prima dell’allenamento invece, richiede che questa sia facilmente digeribile, perché questo processo “ruba” energie ai muscoli e influisce negativamente sulla prestazione. In questo caso, la colazione ideale si compone di una piccola quantità di carboidrati integrali (come gallette o pane), da abbinare in parte a prosciutto e in parte a marmellata biologica senza conservanti né zuccheri aggiunti. Quando si fa la colazione prima dell’allenamento, la quantità di cibo dipende dal tempo a disposizione per digerire e dalla prevista intensità dell’allenamento. Poi, dopo lo sforzo, si potrà integrare la quantità in modo molto più libero, mantenendo lo stesso equilibrio tra proteine e carboidrati.
Se la colazione viene fatta prima dell’allenamento, meglio optare per pane o gallette integrali da abbinare in parte a prosciutto e in parte a marmellata bio senza zuccheri
E’ proprio il mantenimento di un livello di energia stabile che fa la differenza in sport di endurance quali la corsa e il ciclismo: evitare i cali energetici, i picchi di insulina e gli sbalzi glicemici, consente di mantenere un’andatura più costante e di avere la giusta riserva per lo sprint finale. Inoltre il giusto apporto proteico consente un più rapido recupero muscolare e un incremento della massa magra.
Tutto parte dalla prima colazione, anche il vostro nuovo record.
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Leggi sotto:
Senza attività fisica si riduce il flusso di sangue che irrora il cervello, soprattutto nelle aree più colpite dall’Alzheimer
Chi si ferma è perduto: bastano appena 10 giorni di sedentarietà per vedere ridurre in maniera significativa il flusso di sangue che irrora il cervello, soprattutto nelle aree deputate alla memoria e quindi più a rischio Alzheimer. E’ quanto dimostra uno studio dell’Università del Maryland pubblicato su Frontiers in Aging Neuroscience.
I ricercatori sono giunti a questa conclusione dopo aver esaminato un gruppo di sportivi “senior”, di età compresa fra i 50 e gli 80 anni, che avevano alle spalle almeno 15 anni di sport di resistenza e che avevano recentemente partecipato a qualche gara. I loro cervelli sono stati accuratamente osservati attraverso una risonanza magnetica prima e dopo 10 giorni di stop.
Le immagini ottenute mostrano che la sedentarietà diminuisce il flusso di sangue che irrora il cervello a riposo: sono otto le aree più colpite, tra cui l’ippocampo, centro cruciale per la memoria, e altre zone che compongono il circuito nervoso che si deteriora per primo quando insorge l’Alzheimer.
«Sappiamo che l’ippocampo gioca un ruolo importante nell’apprendimento e nella memoria, ed è una delle regioni cerebrali che si rimpiccioliscono nelle persone malate di Alzheimer», spiega il coordinatore dello studio, J. Carson Smith. «Nei roditori – aggiunge – l’ippocampo reagisce all’allenamento fisico potenziando la crescita di nuovi vasi sanguigni e neuroni. Così, anche nelle persone più mature, l’esercizio fisico può aiutare a proteggere l’ippocampo dal rimpicciolimento. Per questo è significativo che anche solo 10 giorni di inattività determinino una riduzione del flusso sanguigno nelle regioni più importanti per mantenere il cervello in salute».
«Sappiamo che le persone meno attive da un punto di vista fisico hanno maggiore probabilità di sviluppare problemi cognitivi e demenza col passare degli anni», sottolinea Smith. «In questo studio non abbiamo trovato prove che dimostrino un peggioramento delle capacità cognitive dopo pochi giorni di inattività, ma il messaggio chiave è semplice: se ti fermi per 10 giorni, non perderai solo la capacità di resistenza del cuore, ma ridurrai anche l’afflusso di sangue al cervello».
CUORE = Riabilitazione e SALUTE con il Nordic Walking
La NORDIC WALKING PASSION continua assiduamente nella ricerca di Studi e Ricerche fatte dalla OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità ) in campo Medico al fine di illustrare i Benefici per il Cuore e per la Salute in generale, Consigliamo di leggere attentamente le ultime novità pubblicate dalle maggiori riviste mediche sotto riportate:
I° Studio:
La camminata nordica, meglio nota come nordic walking, è un toccasana per il cuore e per la prevenzione dell’obesità. A rivelarlo sono due recenti studi che hanno evidenziato i diversi benefici di questa singolare attività fisica.
La prima ricerca, pubblicata sullo European journal of preventive cardiology, è stata effettuata da un’équipe di ricercatori della European society of cardiology. Gli autori hanno testato gli effetti della nordic walking su un campione di 111 persone. I partecipanti soffrivano di insufficienza cardiaca ed erano portatori di pacemaker. Dopo 8 settimane in cui si allenavano a camminare sulle racchette con una frequenza di 5 volte alla settimana, i pazienti hanno riportato molti progressi
Gli autori dello studio hanno concluso che la camminata nordica sia molto utile in un programma di riabilitazione per chi soffre di patologie cardiache, anche più della semplice passeggiata che solitamente viene consigliata a questi pazienti. Inoltre, aspetto affatto trascurabile, è un’attività praticabile in totale sicurezza da chi soffre di scompenso cardiaco, a differenza di sport più intensi che mettono troppo sotto sforzo il cuore.
Il secondo studio che ha fatto emergere ulteriori evidenze dei benefici di questa disciplina è stato pubblicato sulla rivista specializzata Journal of human kinetics. I ricercatori in questo caso si sono concentrati sui vantaggi della nordic walking per le donne affette da obesità. Le 46 partecipanti, tutte donne in menopausa, hanno seguito un programma di allenamento di dieci settimane.
Dai risultati del monitoraggio emerge che bastano sessioni di 40 minuti di nordic walking per tonificare e mantenere in forma tutto il corpo, prevenendo il rischio di obesità in modo naturale.
Il metabolismo delle partecipanti, grazie alla camminata nordica e ad alcuni semplici esercizi di riscaldamento e stretching, ha subito un’accelerazione, mentre il punto vita, settimana dopo settimana, ha perso diversi centimetri. Notevoli gli effetti positivi anche sul tono muscolare: le donne sono diventate più forti, sviluppando una maggiore resistenza agli sforzi.
II° Studio:
MILANO – Il nordic walking è nato in Finlandia come “allenamento” per lo sci di fondo. In effetti i movimenti lo ricordano un po’: consiste infatti nel camminare utilizzando bastoncini con passo alternato. Ora uno studio presentato all’Heart Failure Congress dell’European Society of Cardiology dimostra che questo sport è molto benefico per chi soffre di scompenso cardiaco, perché aiuta ad allenarsi con maggior intensità rispetto alla camminata semplice migliorando allo stesso tempo la capacità cardiorespiratoria e la qualità di vita di chi lo pratica, il tutto in totale sicurezza per il cuore.
STUDIO – La ricerca è stata condotta da Andrzej Lejczak, fisioterapista all’ospedale militare di Breslavia in Polonia, su 12 pazienti con insufficienza cardiaca e 12 persone sane, a cui ha chiesto di camminare normalmente o con i bastoncini da nordic walking per sei minuti su un tapis roulant che si muoveva alla velocità costante di 5 km orari. A tutti sono stati misurati parametri relativi alla capacità cardiorespiratoria durante e dopo l’esercizio, scoprendo che nei soggetti sani rispetto alla camminata normale il nordic walking aumenta del 37 per cento il consumo di ossigeno, fa salire di venti battiti al minuto la frequenza cardiaca, incrementa la pressione e l’affaticamento. Lo stesso succede nei pazienti con scompenso, che vedono crescere del 14 per cento il consumo di ossigeno e del 18 per cento il quoziente respiratorio (ovvero il rapporto fra l’anidride carbonica prodotta con lo sforzo fisico e l’ossigeno consumato); i battiti cardiaci aumentano di 15 unità al minuto, cresce la pressione e la fatica.
In breve, sia nei sani che negli scompensati l’uso dei bastoncini da nordic walking aumenta l’intensità dell’esercizio svolto.
SICURO – Questo però, stando ai dati raccolti, nei sani e nei malati non si associa a un maggior rischio di ischemie cardiache, per quanto minime, né a un incremento della probabilità di aritmie. Ed è proprio qua il vantaggio: si tratta di un’attività fisica molto efficace ma al tempo stesso sicura, anche per chi ha il cuore un po’ malandato o è più avanti negli anni. Per ottenere gli stessi risultati di beneficio cardiovascolare con una semplice camminata, in altri termini, bisogna sforzarsi molto di più, mettendo magari più a repentaglio la “tenuta” del cuore. E c’è poi da dire che si tratta di uno sport praticabile anche da chi ha le articolazioni un po’ malmesse: grazie all’uso dei bastoncini infatti le sollecitazioni su anche, ginocchia e caviglie sono minori rispetto alla camminata normale. Tutto questo si traduce in un vantaggio di salute: se l’intensità dello sforzo che si arriva a sostenere è maggiore, pur allenandosi in totale sicurezza, se ne otterranno benefici più consistenti in termini di funzionalità cardiorespiratoria, capacità aerobica e in ultima analisi di benessere generale. «Grazie all’uso dei bastoncini il nordic walking mette in movimento un maggior numero di gruppi muscolari rispetto alla semplice camminata – dice Lejczak –. In pratica è come se camminassimo con quattro arti, esercitando insieme gambe e braccia. Il fatto che sia ben tollerato da pazienti scompensati indica che il nordic walking potrebbe essere inserito nei programmi di riabilitazione cardiovascolare. Peraltro è uno sport che può essere praticato ovunque, per cui basta equipaggiarsi con i bastoncini, che costano poche decine di euro, e seguire un piccolo corso per imparare la tecnica. Per cominciare possono bastare tre o quattro ore di training», conclude il fisioterapista.
III° Studio:
Si chiama Nordic walking e secondo due nuovi studi aiuta nella riabilitazione di chi ha patologie cardiache e nel trattamento dell’obesità. Ma cos’è il nordic walking? Si tratta della camminata nordica che si fa con racchette molto simili a quelle usate per lo sci di fondo.
Secondo l’European society of cardiology il nordic walking sarebbe utili per chi soffre di insufficienza cardiaca e per i portatori di pacemaker: è stato sperimentato da 111 malati, monitorati a distanza, per 5 volte a settomana e per 8 settimane in tutto.
Per il Journel of human kinetics, il nordic walking è perfetto per combattere l’obesità: uno studio effettuato su 46 donne obese e in menopausa ha dimostrato che questo tipo di allenamento migliorare il metabolismo e la forza muscolare.
In tutto il mondo sono più di 10 milioni gli appassionati di nordic walking. La specialità è nata in Finlandia negli anni ’60 e brucia molto più calorie della corsa.
La N.W.P. è sempre attenta e aggiornata sulle ultime novità in campo Medico e Sportivo, per questo ti consigliamo di tenerti informato sul nostro sito: www.nordicwalkingpassion.it – Maestro SINW / Maestro FIDAL / Istruttore Nazionale di Camminata Sportiva = Giulio Piccinini 339 5652848
Rafforziamo il Sistema Immunitario.
Cosa debilita il sistema immunitario? Cosa evitare per non ammalarsi
Il sistema immunitario può indebolirsi a causa di abitudini scorrette di vita, come per esempio non seguire una dieta variata o non praticare movimento. Sulle nostre capacità di difesa incidono notevolmente il non dormire a sufficienza, l’ansia e lo stress, in particolare se prolungato nel tempo
Il sistema immunitario può essere indebolito da una pluralità di fattori come, per esempio, lo stress prolungato, il consumo eccessivo di alcolici e una dieta scorretta.
Il sistema immunitario, fondamentale per non ammalarsi, si può indebolire a causa di uno stile di vita troppo sedentario; muoversi aiuta a rinforzare le difese, a sentirsi meglio e a ridurre le possibilità di contrarre malattie. Camminare ogni giorno, correre, ballare o svolgere dei semplici esercizi a casa contribuiscono a rendere le difese immunitarie più efficaci.
Il sistema immunitario si può debilitare a causa di una dieta monotona, a base di alimenti con alte quantità di coloranti, conservanti ed additivi. E’ molto importante scegliere prodotti nazionali e, se è possibile, biologici.
Per non ammalarsi bisogna evitare di consumare, in maniera eccessiva, i cibi precotti, eccessivamente sofisticati ed elaborati. E’ meglio privilegiare frutta e verdura fresca e di stagione, cereali integrali e cotture semplici e veloci. Per favorire il sistema immunitario è consigliabile cucinare utilizzando aglio e cipolla che svolgono un’azione antibatterica naturale; altrettanto utili le spezie perché apportano sali minerali e vitamine.
Per non ammalarsi bisogna evitare l’abuso di alcol e superalcolici; è altrettanto importante assumere i farmaci rispettando le indicazioni mediche. Un utilizzo scorretto indebolisce il corpo rendendolo più vulnerabile e fragile.
Per rinforzare il sistema immunitario è importante garantirsi un adeguato riposo notturno, compreso fra le sette e le otto ore. Il sonno favorisce la concentrazione, la memoria e contribuisce anche a mantenersi giovani. Inoltre, si dovrebbero ridurre le situazioni che generano ansia e stress. Per imparare gestire queste emozioni è possibile dedicarsi a discipline come lo yoga ed il piloga ossia l’unione di pilates ed yoga e dagli ultimi Studi scientifici è emerso che il Nordic Walking è il miglior alleato per rafforzarsi senza stress ne fisico che mentale.
Per ridurre il rischio di ammalarsi è anche possibile ricorrere ad alcune piante in grado di favorire, in modo naturale, le risposte immunitarie. L’echinacea, i propoli e l’euleuterococco sono soltanto alcune dei prodotti che si possono acquistare in erboristeria e farmacia.
La N.W.P. è sempre attenta e aggiornata sulle ultime novità in campo Medico e Sportivo, per questo ti consigliamo di tenerti informato sul nostro sito: www.nordicwalkingpassion.it – Maestro SINW / Maestro FIDAL / Istruttore Nazionale di Camminata Sportiva = Giulio Piccinini 339 5652848
04 APRILE 2018 " l'Oncologia sposa i BENEFICI del Nordic Walking "
L’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che la prevenzione debba diventare il migliore strumento per vivere meglio e per abbassare i costi della Sanità stessa.
La NORDIC WALKING PASSION asd sempre attenta e aggiornata sulle ultime ricerche in campo Medico e Sportivo, ha riconfermato la collaborazione offertagli dall’Associazione Per Vincere Domani di Sassuolo ( MO ) per promuovere i molteplici benefici del Nordic Walking e della corretta Alimentazione nella serata che si svolgerà il 04 APRILE 2018.
Presenziano:
Dott. Maurizio Agradi = Alimentazione presso Ospedale di Sassuolo
Maestro Giulio Piccinini = Referente Sportivo per il Nordic Walking
presso il distretto Polifunzionale di via Mazzini 164 a Sassuolo ( MO ), promuoveranno il movimento sportivo e nello specifico il Nordic Walking, si dibatterà sulla corretta Alimentazione per mantenerci in salute, specificando tutti i benefici che comporta a livello Cardiologico – Oncologico -prevenzione del Diabete e di molte altre patologie che si possono incontrare nel nostro percorso di vita.
Saranno illustrate le ultime ricerche con le direttive sui temi specifici della serata e termineremo con consigli tecnici sulle attrezzature cercando di rispondere a tutte le curiosità generali del pubblico.
Un team di professionisti con l’associazione Per Vincere Domani e con la Nordic Walking Passion vi aspettano numerosi per questa serata di sicuro interesse generale e ricorda tu vivi nel tuo corpo impara a rispettarlo per vivere al meglio.
Per mantenersi informati segui = www.nordicwalkingpassion.it
Per maggiori Informazioni telefonando al Maestro SINW – Allenatore FIDAL – Istruttore Nazionale di Camminata Sportiva = Giulio Piccinini 339 5652848 oppure contattando:
Associazione PER VINCERE DOMANI O.N.LU.S
Via Francesco Ruini, 2
41049 Sassuolo (Mo)
Tel. +39.0536.846273
Fax +39.0536.846180
Operatività Segreteria Associazione: Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì e Venerdì dalle 08:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 18:30
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Grande soddisfazione personale per il successo ottenuto alle presentazioni promosse dall’Associazione PER VINCERE DOMANI di SASSUOLO e della ass.ne SENOnALTRO di Regggio Emilia.
Un grande ringraziamento ai responsabili delle associazioni Sig.ra PISTONI PAOLA di Sassuolo e al al Dott. Guglielmo Ferrari di Reggio Emilia, i quali mi hanno permesso di elencare tutti i benefici delle attività sportive e in particolare del Nordic Walking.
L’iniziativà prosegue con i Corsi per apprendere la tecnica, nel caso vogliate IscriverVi potete RivolgerVi direttamente al sottoscritto Giulio Piccinini scrivendo nella sezione contatti o telefonando al n° 339 5652848.
L’equipe Medica Oncologica Ospedale nuovo di Sassuolo e dell’Ospedale Santa Maria di Reggio Emilia consigliano alle loro pazienti ( dopo l’iter Ospedaliero ) un Maestro certificato nelle problematiche sopra elencate.
Cerchiamo sempre di essere attenti e aggiornati sulle ultime novità in campo Sportivo e Medico, per questo ti consigliamo di mantenerti informato su www.nordicwalkingpassion.it – Maestro SINW / Maestro FIDAL = Giulio Piccinini 339 5652848
ABC: Regole per combinare in maniera ottimale gli alimenti
La NORDIC WALKING PASSION dopo innumerevoli corsi Medici e di Alimentazione Consiglia di seguire le indicazioni sotto riportate.
Da ricerche fatte con Studi di Naturopatia postiamo una semplice tabella per la giusta combinazione degli alimenti.
Siete liberi di scaricare questa tabella e, volendo, appenderla sulla porta del frigorifero in modo da tenerla sempre sott’occhio, specialmente nelle vostre decisioni prima di mangiare o cominciare a cucinare.
Per scaricare la tabella sotto in formato A4, basta cliccare sull’immagine, salvare e stampare.
Ora passiamo alle regole una per una, con un’adeguata spiegazione:
1) Carboidrati con acidi o proteine – Non mangiare proteine con carboidrati complessi allo stesso tempo e non mangiare carboidrati con cibi acidi. Perché? Proteine e acidi richiedono enzimi acidi per la loro metabolizzazione; i carboidrati richiedono invece enzimi alcalini. Quando enzimi acidi e alcalini entrano in contatto, si neutralizzano a vicenda, creando indigestione.
Esempi da evitare: pasta e pancetta, pane e formaggio, riso e pollo, patate/riso/pasta con pomodoro, verdure contenenti amidi con frutta secca o altre proteine, legumi o cereali con pomodori o altri tipi di frutta, legumi e cereali con proteine concentrate.
2) Proteine con proteine – Non consumare due tipi di proteine concentrate assieme. La digestione di proteine concentrate è la più complicata: l’acidità dei succhi gastrici, il tipo di enzimi e la potenza delle secrezioni varia in gran modo tra le differenti proteine. Si può in certi casi combinare proteine non troppo diverse in essenza come, ad esempio, noci e semi di girasole o un tipo di pesce con dei gamberetti, anche se non è consigliabile. I germogli di alfa-alfa che possiedono già le due prime foglioline si considerano una verdura senza amidi e possono essere combinati con proteine concentrate.
Esempi da evitare: noci e formaggio, uova e avocado e nessuno di questi assieme: frutta secca, avocado, soia, formaggio, uova o qualsiasi tipo di carne.
Non combinare gli anacardi con altra frutta secca, l’anacardo forma il pistillo della mela dell’anacardo e non è una vera noce. Contiene più amidi che le altre noci (29,3% carboidrati e 17,2% proteine. Per contrasto la mandorla contiene 19,5% carboidrati e 18,6% proteine).
Anche gli arachidi non fanno parte della frutta secca, sono dei legumi. Sono una combinazione tra proteine e amidi e sono combinati come carboidrati.
3) Proteine con grassi – Non consumare grassi e proteine assieme, ad esempio evitare: panna o burro con carni varie, uova, formaggi o frutta secca. I grassi inibiscono la digestione nello stomaco. È interessante come la maggior parte dei prodotti che contengono proteine complesse contengano allo stesso tempo anche una buona dose di grassi, e non vorremmo/dovremmo sovraccaricare la nostra facoltà digestiva.
4) Grassi in combinazione con altri cibi – Usate i grassi con parsimonia. I grassi influenzano la facoltà digestiva. Il miglior modo per utilizzare i grassi è in combinazione (e moderazione) con verdura fresca senza amidi e cruda come l’insalata e il sedano. Specialmente la combinazione con i carboidrati è pessima perché il grasso avvolge il carboidrato impedendone o ritardandone la digestione.
5) Proteine e acidi – Non mangiare frutta acida con proteine concentrate. I pomodori sono considerati della frutta acida, senza il contenuto di zucchero, e possono essere combinati con le proteine.
In alcuni casi arance, ananas, mele verdi e fragole abbastanza acide sono combinate con frutta secca, avocado o formaggio in una combinazione accettabile. In altri casi arance, ananas e fragole molto dolci sono una mala combinazione con frutta secca, avocado o formaggio (per via dell’alto contenuto di zucchero).
6) Zucchero con amidi, proteine e frutta acida – Non combinare la frutta dolce con alimenti che richiedono una digestione più lunga come le proteine, gli amidi e la frutta acida perché può causare fermentazione e acidità di stomaco. La frutta dolce va combinata con altra frutta dolce o semi-dolce. Lo stesso vale per lo zucchero, il miele e altri dolcificanti.
7) Carboidrati con carboidrati (amidi con amidi) – Mangiare solo un tipo di carboidrato complesso (amido) alla volta. Questa regola serve più per evitare il mangiare di troppi carboidrati in una seduta. Non combinare combinazioni di alimenti (legumi, piselli, arachidi) con carboidrati complessi. Ad esempio: riso e piselli, pasta e lenticchie. Si possono combinare verdure che contengono alcuni amidi con carboidrati complessi ma non con combinazione di alimenti. Ad esempio sì a patate e carote e no a piselli e carote. Due o tre verdure contenenti degli amidi sono combinabili. Ad esempio: carote, pastinaca e barbabietola.
8) Frutta acida, semi dolce e dolce – La frutta acida può essere usata con della frutta semi dolce. La frutta semi dolce può essere combinata con la frutta dolce. Il pomodoro non può essere combinato con la frutta semi-dolce. La frutta, in qualsiasi caso, va consumata a stomaco vuoto; può essere consumata 20-30 minuti prima di un pasto o, ancora meglio, può costituire il pasto intero.
9) Melone e anguria – Mangiare qualsiasi tipo di melone e di anguria da soli, poiché digeriscono in appena 10 minuti.
10) Frutta con verdura – Si può combinare della frutta con dell’insalata e/o del sedano (eccetto l’anguria).
11) Insalata – Combina bene sia con carboidrati che con proteine. Non con meloni e anguria. Una buona porzione d’insalata al giorno dovrebbe essere inclusa in una dieta salutare, l’insalata a foglie verde più scuro sono le migliori, ma non spinaci.
Ottima la combinazione sedano, cetriolo, peperoni crudi, cimette di broccoli crude e cimette crude di cavolfiore. Carota e pastinaca crude possono essere aggiunte in una pietanza con carboidrati; i pomodori possono essere aggiunti se non ci sono carboidrati complessi o combinazioni di alimenti.
12) Germogli – I germogli di alfa-alfa possono essere combinati come insalata verde; i fagioli mungo sono una combinazione tra carboidrati e proteine e combinano come carboidrati; i germogli di cereali combinano come carboidrati; i germogli di legumi, soia, lenticchie e semi (ad esempio di girasole) combinano come proteine.
13) Latte, Yogurt, Kefir – Il latte e i suoi derivati sono meglio metabolizzati se consumati da soli. (Se proprio volete includerli nella vostra dieta)
Discrepanze
Potete riscontrare delle diversità paragonando le varie tabelle di combinazioni di alimenti, i dati sono interpretati da diversi autori. Ad esempio la patata dolce con i suoi 26,3% di carboidrati e la patata con i suoi 17,1% sono categorizzate come carboidrati complessi. Le carote contengono circa il 9,7% di carboidrati e le barbabietole 9,9% e sono considerate entrambe verdure con pochi amidi. La zucca contiene il 12,5% di carboidrati.
È da classificare come carboidrati o come verdura a basso livello di amidi?
Io nella mia tabella ho semplificato ponendo sotto i carboidrati sia tutti gli alimenti che contengono molti carboidrati complessi come pane, pasta e cereali, sia quelle verdure che contengono un basso livello di amidi, ma da non sottovalutare, come zucca, carote e barbabietola. Alla fin fine, i carboidrati possono essere consumati assieme, l’importante è non stramangiare.
Il cocco – Il Dr. Esser lo combina come proteine, essendo una noce, ma il Dr. Shelton lo combina come un carboidrato. Il cocco è un alimento in combinazione (tra carboidrati e proteine), come i legumi e i piselli. Osservando i valori nutrizionali si scopre che il cocco fresco è composto da 9,4% carboidrati e 3,5% proteine; il cocco maturo e grattugiato, invece, contiene il 23% di carboidrati e il 7,2% di proteine. In comparazione la mandorla contiene 19,5% carboidrati e 18,6% proteine; la noce pecan il 14,6% carboidrati e il 9,2% di proteine; queste sono classificate come proteine. Il riso integrale è 77,4% carboidrati, 9,6% proteine; i piselli di lima contengono 22,1% carboidrati e 8,4% proteine, questi sono alimenti in combinazione di proteine e carboidrati ma sono combinati come carboidrati. Mi sembra che il cocco con il suo contenuto tre volte maggiore di carboidrati dovrebbe essere combinato come un carboidrato.
Di che opinione siete voi?
Molte sono le interpretazioni e le discrepanze, se non siete sicuri su come combinare un alimento potete rivolgervi alla tabella sovrastante e usare l’alimento nel modo più consono, oppure potete fare una prova, se riscontrate discomfort di qualsiasi genere, tralasciate la combinazione.
Sono partita così, all’impazzata, con le combinazioni, se siete capitati su questa pagina è una mia supposizione che stavate cercando le varie combinazioni degli alimenti e sapete già di che si parla, per chi invece c’è capitato “per caso” si chiederà: “perché tutte queste combinazioni, che a volte paiono persino impossibili?”. Beh, non posso che simpatizzare con voi, queste “regole” non sono semplici da mettere in pratica, specialmente oggi dove tantissime pietanze e snack sono pre-preparati e sono un insulto a queste combinazioni J Il fatto è che circa il 50% dei pasti risultano in indigestione, questa puó farsi sentire chiara e forte o può passare inosservata. Queste combinazioni, se applicate, allevieranno molti – se non tutti – dolori e fastidi che migliaia di persone provano giornalmente, anche per quegli stomaci più sensibili.
Queste regole sono frutto di anni di studi e suggeriscono il modo di mangiare più appropriato in modo che il corpo sia più efficace ed efficiente nella metabolizzazione, conversione e assimilazione degli elementi nutritivi. Le regole sovrastanti promuovono, inoltre, una digestione completa, evitando la formazione di rifiuti tossici dovuti a fermentazione o putrefazione, rilasciando più energia per altre attività, più forza, e una base portante per una salute vibrante.
Take it easy! Non vi scoraggiate e non siate troppo duri con voi e con le persone che vi stanno attorno, cominciate ad eliminare le combinazioni piú sbagliate, come banana e noci, pasta e pomodoro o cereali e frutta secca. Idealmente dovremmo seguire queste informazioni alla regola, ma quello che fa la vera differenza è ciò che decidiamo di mangiare abitualmente, durante il ciclo di ogni giorno. E non impartite lezioni a tavola (come faccio io a volte – scusa mamma!), preparate una pietanza alternativa mettendo a disposizione cibi migliori, non sforzate gli altri membri a mangiare in un particolar modo. Chissà che magari un giorno, notando la vostra vitalità, cominceranno a seguire il vostro esempio (oppure no 😛 😉 ). Ne vale sicuramente lo sforzo, se può migliorare la vostra salute e quella dei vostri cari.
Cerchiamo sempre di essere attenti e aggiornati sulle ultime novità in campo Sportivo e Medico, per questo ti consigliamo di mantenerti informato su www.nordicwalkingpassion.it – Maestro SINW / Maestro FIDAL / Istruttore Nazionale di Camminata Sportiva = Giulio Piccinini 339 5652848
SMETTERE di utilizzare prodotti con Farina Bianca:
Ecco perchè bisognerebbe smettere di usare i prodotti a base di Farina Bianca:
La colla si attacca alle pareti intestinali, rallentano il flusso del cibo, generando fermentazioni (degli zuccheri) e putrefazioni (delle proteine) e quindi un aumento delle tossine nel corpo che provoca stanchezza, nervosismo, mal di testa, malassorbimento dei nutrienti, predisposizione alle malattie e nel lungo tempo può essere causa di problemi davvero seri.
Che la farina bianca formi una colla è facile da scoprire: basta mescolarla con un po d’acqua e vedere come rimane appiccicata alle mani e si indurisca. Viene chiamata Colla di Farina ed è usata per la produzione di cartapesta e lavori fai da te.
IL NOSTRO ORGANISMO E’ COME UN SISTEMA IDRAULICO
“Se osserviamo il corpo umano noteremo che ospita un complicatissimo apparato idraulico, con una grande quantità di tubi e tubicini in cui circolano i liquidi del corpo: principalmente sangue e linfa. Vi sono alcuni alimenti che, durante la digestione,diventano una specie di colla, detta muco, capace di attaccarsi alle pareti intestinali ed altre condutture organiche, e ricoprirle con uno strato sempre più spesso.
Il muco intestinale, sostanzialmente, è il risultato di anni ed anni di accumulo di sostante organiche collose sulle pareti dell’intestino. Si pensi che, mediante autopsia, si è riscontrata in certe persone una presenza di muco ammontante fino a 7-8 kg.” Prof. Arnold Ehret, autore di best-seller mondiali sull’alimentazione.
L’INTESTINO E’ LA CHIAVE DELLA SALUTE In questa sorta di colla trovano riparo e proliferano i parassiti e la Candida (un lievito molto pericoloso per la nostra salute). Questi prodotti a base di farina e zucchero alimentano e fanno sviluppare la flora batterica nociva con conseguenze enormi. Questo squilibrio intestinale genera moltissimi problemi. Il famoso medico americano Norman Walker affermava che tutte le malattie hanno inizio dall’intestino. Infatti in esso troviamo la maggior parte del sistema immunitario, è l’apparato che ci fornisce di energia e che digerisce e produce lo scarto a partire dal cibo. Se l’apparato gastro-intestinale smette di funzionare tutta la nostra vita fisica e mentale ne sarà enormemente danneggiata. Infatti è stato dimostrato che il nostro umore dipende dalla flora batterica e la serotonina, l’ormone del benessere, è prodotta per il 95% proprio a livello intestinale.
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E’ ufficiale: il glifosato contenuto nella pasta provoca la Sla e il morbo di Alzheimer
Lo si può leggere in uno studio del Massachusetts Institute of Technology (Mit). La seconda notizia, non meno importante della prima, è che l’associazione di produttori di grano duro del Sud Italia GranoSalus promuoverà autonomamente l’analisi chimica sui prodotti derivati dal grano (pasta, pane e altro). E li renderà pubblici pubblicandoli sulla rete. Sapremo finalmente quale pasta (e quale pane) mangiare. E, soprattutto, quale pasta non dovremo mai più acquistare (con riferimento – con molta probabilità – ai marchi altisonanti e super pubblicizzati ).
E’ ufficiale: i derivati del grano al glifosato (o glyphosate, secondo il termine scientifico) – e cioè pasta, pane e altro ancora – provocano danni alla salute umana. La cosa è nota da tempo, ma adesso è disponibile uno studio Massachusetts Institute of Technology (Mit). Il glifosato presente nella pasta e nel pane può provocare malattie gravi: diabete, obesità, asma, morbo di Alzheimer, sclerosi laterale amiotrofica (Sla), e il morbo di Parkinson (come potete leggere qui).
Attenzione, insomma, soprattutto alla pasta che acquistiamo nei supermercati. Soprattutto la pasta prodotta con i grani duri canadesi, ma non solo anche quelli dei Paesi dell’Est, che sono letteralmente pieni di glifosato. Perché i grani duri canadesi contengono percentuali elevate di glifosato l’abbiamo raccontato in questo articolo.
Quello che oggi vogliamo approfondire è un tema delicatissimo, che riguarda la nostra salute. Tema legato al pane e, soprattutto, alla pasta che, ogni giorno, andiamo ad acquistare nei supermercati o negli stessi negozi artigianali. E’ la pasta dei grandi marchi, quella che viene promossa con pubblicità martellante sui mezzi d’informazione. Ebbene, attenzione, perché questa pasta prodotta con i grani pieni di glifosato può provocare danni seri al nostro organismo.
Non è una nostra opinione ma, come già accennato, sono i risultati di uno studio dettagliato effettuato da due scienziati, Anthony Samsel e Stephanie Seneff, del Massachusetts Institute of Technology (Mit) Leggiamo insieme cosa scrive Stephen Frantz, considerazioni riportate dal sito Beyondpesticides.org“Quando una cellula sta cercando di formare le proteine, può afferrare il glifosato invece della glicina e formare una proteina danneggiata. Dopo di che èil caos medico. Dove il glifosato sostituisce la glicina, la cellula non può più comportarsi come al solito, provocando conseguenze imprevedibili con molte malattie e disturbi conseguenti”.
La notizia dello studio messo a punto dagli scienziati del Massachusetts Institute of Technology (Mit) arriva proprio quando un nutrito gruppo di produttori di grano duro del Sud Italia, stanchi di subire i prezzi imposti dalle multinazionali (in particolare, dal Chicago Board of Trade, che è il più importante mercato di cereali del mondo), ha deciso di passare al contrattacco per informare direttamente i cittadini. Per ora, lo ricordiamo, i cittadini non sono informati. Tutti noi acquistiamo la pasta nei supermercati, ma non sappiamo con che grano duro è stata prodotta tale pasta. Ebbene, i produttori di grano duro del Sud del Sud Italia (soprattutto della Puglia, della Sicilia e della Basilicata) hanno dato vita a un’associazione –GranoSalus – e hanno annunciato che inizieranno ad effettuare le analisi chimiche su tutti i derivati del grano: pasta, pane e via continuando.
E renderanno noti, sulla rete, i risultati di tali analisi. (Vi consigliamo questo video che spiega molto bene cosa si sta facendo). Potete stare certi, cari lettori, che quello che verrà fuori da queste analisi potrebbe avere effetti devastanti. Perché finalmente conosceremo che cosa c’è nella pasta, nel pane e, in generale, in tutti i prodotti derivati dal grano. Per noi che viviamo nel Sud Italia sarà un test importantissimo. Perché, nel Mezzogiorno, tradizionalmente, il consumo di pasta, da parte delle famiglie, è di gran lunga maggiore rispetto alle famiglie del Centro e del Nord Italia. Di conseguenza, noi meridionali siamo più esposti, a ungo andare, a queste malattie. Finalmente qualcuno ci comunicherà i dati ufficiali sull’eventuale presenza nel pane e – soprattutto – nella pasta di veleni chimici, a cominciare dal glifosato, che sono responsabili di malattie gravissime. Quello che avrebbero dovuto fare lo Stato – e quello che avrebbero dovuto fare le Regioni – a cominciare dalla Regione siciliana (magari in collaborazione con le due facoltà di Agraria della nostra Isola) – lo faranno gli stessi agricoltori. Una sconfitta per la politica italiana.
E una grande vittoria dei cittadini che ormai non sanno proprio che farsene di questa vecchia politica italiana al servizio delle multinazionali! Che consigli dare ai consumatori e, in particolare, alle famiglie del Sud Italia e della Sicilia? Non acquistate più la pasta dei grandi marchi fino a quando GranoSalus non comincerà a rendere noti i risultati delle analisi. Cercate fin da ora di acquistare la pasta prodotta in Sicilia.
aggiornamento, l’intervista:
Grano duro, Saverio De Bonis: “L’UE non tutela la salute degli italiani”
AGGIORNAMENTO del 14 SETTEMBRE 2016 articolo di: Giulio Ambrosetti
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A passeggio coi bastoncini, terapia dopo il cancro
La NORDIC WALKING PASSION asd sempre attenta e aggiornata sulle ultime novità in campo Medico e Sportivo, consiglia di leggere l’articolo sotto riportato.
La Lilt promuove il “Nordic Walking”. Coser: «Aiuta a riprendersi il corpo»
La LILT di Bolzano – da sempre attiva verso le terapie riabilitative dei pazienti oncologici – lancia una campagna per far conoscere i benefici che la camminata nordica ha sulle pazienti che, dopo le cure chemioterapiche e radiologiche, cercano di riprendere possesso del proprio corpo e della propria salute.
«In quest’ottica – ha sottolineato il presidente Paolo Coser, primario emerito di Ematologia del San Mauricio – il Nordic Walking va inteso sia come un’attività di riabilitazione psico-fisica sia come educazione verso il vivere sano». Per questo verranno organizzati dei corsi dedicati esclusivamente alle pazienti. All’incontro hanno preso parte alcuni istruttori della Scuola Italiana Nordic Walking cui fa capo l’Associazione Nordic Walking Alto Adige (i maestri bolzanini Carlo Benvenuti, Dora Spoto, Letizia Flaim e Emanuela Martini)) che hanno illustrato i punti cardine di quello che è uno sport completo a tutti gli effetti, poiché grazie all’uso dei bastoncini – che hanno la funzione di dare la spinta – si mette in moto anche la parte superiore del corpo. Praticare questo sport porta giovamento soprattutto alla postura e al sistema cardio-vascolare oltre che al buon umore visto che durante l’attività vengono liberati degli ormoni – come l’endorfina e la serotonina – in grado di contrastare l’ansia e la depressione.
La scelta della Lilt di diffondere e far conoscere il Nordic Walking è legata anche al benessere interiore che questo sport crea. Camminare all’aria aperta, con il sole e in compagnia di altre persone, fa bene al corpo ma soprattutto all’umore di chi sta affrontando la riabilitazione oncologica.
A testimoniare l’importanza che il Nordic Walking può avere nella lotta contro i tumori e soprattutto nel periodo successivo alle invadentissime terapie oncologiche, alla conferenza è intervenuta anche Maria Grazia Pastore, che ha vissuto quest’esperienza sulla propria pelle. Sette anni fa, dopo l’asportazione di un tumore al seno ha ritrovato la gioia di vivere grazie al Nordic Walking per questo, attraverso il libro e la testimonianza diretta, vuole condividere la sua storia con chi combatte e lotta contro il cancro.
Dopo le terapie, quando i medici comunicano la guarigione e tutto sembra essere passato, bisogna fare i conti con un corpo che richiede cura e attenzione. «Avevo difficoltà nell’articolazione della spalla, come per tutte le donne che hanno subito l’asportazione di un carcinoma al seno, e il non poter fare i gesti più semplici mi demoralizzava; ho provato a fare nuoto, sotto il consiglio di un medico, ma non riuscivo a tenermi a galla e questo mi mandava ancora più giù. Sono andata in montagna a cercare di rigenerarmi e lì per caso ho provato una lezione di Nordic Walking: il braccio oscillava e la spalla, che prima non muovevo, piano piano ha ripreso a funzionare. Tutto questo mi ha fatta rinascere: ho continuato le lezioni, le camminate, sono diventata anche maestra di Nordic Walking, perché ogni passo è un sorriso che allunga la vita”. di Antonella Russo
Mantieniti informata su www.nordicwalkingpassion.it – Maestro SINW – FIDAL = Giulio Piccinini 339 5652848 Istruttore Nazionale di Camminata Sportiva.
Debellare l'ICTUS - ALIMENTAZIONE e SPORT connubbio perfetto
La Nordic Walking Passion insieme allo Studio di Naturopatia della Dott.ssa MONICA SPELTA insegnano i metodi migliori per raggiungere il Benessere utilizzando l’attività Sportiva e con la giusta Alimentazione.
l’Ente mondiale della Sanità e il Ministero della Salute Italiano dopo uno studio fatto su quasi 1.000.000 di persone afferma che praticare Sport e migliorare l’Alimentazione
è il metodo più efficace per rimanere in Buona Salute. Per questo motivo la collaborazione sopra evidenziata è Garanzia di risultati ampiamente provati.
Per ulteriori informazioni : D.ssa Monica Spelta tel 320 4676288 /§/ Maestro SINW – FIDAL Giulio Piccinini 339 5652848
Ictus, 3/4 casi nel mondo colpa degli stili di vita sbagliati
Male ampiamente prevenibile:
Adottare abitudini sane come smettere di fumare, mangiare frutta e verdura e fare sport può prevenire a livello globale ben 3 ictus su 4 nel mondo potrebbero essere prevenuti con scelte sane. Ma anche lottando contro l’inquinamento molti casi di ictus potrebbero essere prevenuti, specie nei paesi in via di sviluppo. Anzi per la prima volta smog e inquinamento domestico sono riconosciuti come uno dei principali fattori di rischio a livello globale. Lo rivela uno studio mondiale pubblicato sulla rivista Lancet Neurology e condotto da Valery Feigin della Auckland University of Technology in Nuova Zelanda.
Un danno al cervello dovuto nella stragrande maggioranza dei casi all’occlusione di un vaso sanguigno che irrora il cranio (ictus ischemico), l’ictus colpisce ogni anno circa 15 milioni di persone nel mondo; di questi circa 6 milioni muoiono e circa 5 milioni restano con disabilità permanenti quali perdita della vista o della capacità di parlare, paralisi. Gli esperti hanno tracciato la mappa dei fattori di rischio più importanti per l’ictus e stimato il loro impatto in termini di anni di vita trascorsi con disabilità post-ictus.
È emerso che a livello globale i dieci fattori di rischio con un impatto maggiore sono nell’ordine la pressione alta, un’alimentazione povera di frutta, sovrappeso e obesità, dieta troppo ricca di sodio, il fumo, dieta povera di verdure, inquinamento sia ambientale sia domestico (da biomasse), dieta povera di cereali integrali e glicemia elevata. Sempre a livello globale seguono in ordine di importanza la sedentarietà, problemi renali, consumo di alcolici. Se si guarda ai fattori di rischio per le diverse aree geografiche si vede che ad esempio in Europa occidentale la classifica dei fattori di rischio è dominata nell’ordine da pressione alta, sovrappeso e/o obesità, dieta povera di verdure, dieta povera di frutta, fumo.
Una scoperta sorprendente è che quasi un terzo (29,2%) della disabilità globale associata all’ictus può essere ricollegata all’inquinamento ambientale e domestico. (si va da un massimo del 33,7% nei paesi in via di sviluppo a un minimo del 10,2% delle nazioni ricche). Il fattore di rischio la cui preponderanza è aumentata di più dagli anni 90 ad oggi – importanza calcolata sempre in termini di anni vissuti con disabilità post-ictus ad esso correlati – è una dieta ricca di bevande zuccherate (dal 1990 al 2013 si calcola un aumento del 63,1% degli anni vissuti con disabilità da ictus collegabili alle bibite zuccherate). Il fattore di rischio che a livello globale ha perso importanza più di tutti, invece, è il fumo passivo (si calcola una riduzione del 31% degli anni vissuti con disabilità da ictus dovuti a questo fattore).
“Una scoperta sorprendente di questo studio è l’enorme impatto in termini di anni di disabilità da ictus attribuibile all’inquinamento, specie nei paesi in via di sviluppo – ribadisce Feigin- Fumo, dieta scorretta e sedentarietà sono invece alcuni dei principali fattori di rischio a livello globale, suggerendo che l’ictus è una malattia in buona parte causata da stili di vita scorretti. Controllandoli si possono prevenire, quindi, circa i tre quarti degli ictus a livello globale”, conclude.
ZENZERO Depurante - Energizzante e...
La NORDIC WALKING PASSION sempre attenta nella ricerca di ottimi Alimenti per la Salute Consiglia di leggere attentamente le proprietà dello Zenzero sotto riportate.
La tisana allo zenzero è una ricetta per realizzare una bevanda perfetta per dimagrire e depurare l’organismo. Lo zenzero è una spezia dalle mille proprietà benefiche ed essendo una “spezia calda” è in grado di stimolare il metabolismo accelerando il consumo dei grassi accumulati in eccesso. Inoltre depura l’organismo dalle scorie e le tossine.
Lo zenzero è una spezia che si ottiene dalla radice di una pianta di origine orientale. Noto in tutto il mondo per il suo potere aromatico e le sue numerose virtù, lo zenzero è un perfetto coadiuvante della perdita del peso. Lo zenzero è ricchissimo di antiossidanti, ha forti proprietà antinfiammatorie e apporta diversi benefici all’apparato digerente come favorire la digestione, lenire crampi e dolori allo stomaco, calmare la nausea e il vomito anche in gravidanza e alleviare il mald’auto. Inoltre è ricco di vitamina B6 e sali minerali fondamentali come calcio, ferro, fosforo e potassio. Ma tra le tante proprietà benefiche dello zenzero, quella più apprezzata specialmente dalle donne è quella dimagrante e depurativa. La radice dello zenzero è in grado di smorzare il senso di fame grazie alla sua azione termogenica. Viene spesso impiegato nelle diete dimagranti perchè, come accennato in precedenza, accelera il metabolismo dei grassi, favorendo l’eliminazione dei lipidi in eccesso. In ogni caso, per godere appieno delle proprietà dimagranti dello zenzero, è bene abbinare un regime alimentare corretto e unagiusta quantità di esercizio fisico quotidiano. Lo zenzero agisce più velocemente se assunto fresco o sottoforma di infuso: aggiungi lo zenzero rattugiato ai tuoi piatti per arricchirli oppure crea delle tisane tagliandolo a fettine e facendolo bollire.
Abbiamo parlato anche di altre proprietà dello zenzero. Lo zenzero è perfetto per la stagione autunnale e invernale, non solo per le sue proprietà termogeniche che riscaldano il corpo, ma anche per le sue proprietà espettoranti, antinfluenzali, antibatteriche e antibiotiche. Consumare un infuso di zenzero, vuol dire allontanare in poco tempo gli stati influenzali, la febbre alta, la tosse secca o grassa e il mal di gola. Per concludere, ad uso esterno lo zenzero lenisce i dolori articolari e muscolari, questo grazie alle sue potenti proprietà antinfiammatorie. L’olio essenziale di zenzero è perfetto per alleviare i dolori dati da un’intensa attività fisica, distorsioni, contusioni e dolori dati dall’influenza.
Ingredienti per 1 litro di tisana Calorie per porz. n.q.
1 litro di acqua minerale 20 fette di zenzero fresco sbucciato succo di 1 limone dolcificante naturale a piacere
Preparazione
- In un pentolino porta ad ebollizione 1 litro di acqua. 2. Aggiungi le fette di zenzero fresco, lascia bollire per qualche minuto poi spegni il fuoco. 3. Lascia riposare l’infuso per circa 10-15 minuti. 4. Filtra l’infuso versandolo in una bottiglia di vetro e aggiungi il limone. 5. Consuma la tisana 2 volte al giorno dopo i pasti principali (pranzo e cena). Dolcifica a piacere.
L’INFUSO DI ZENZERO: BENEFICI E USO
Quali sono i benefici dell’infuso allo zenzero e quali abbinamenti si possono fare per potenziare l’effetto altamente sfiammante di questa bevanda semplice da preparare e assolutamente miracolosa
L’infuso di zenzero può agire molto bene sui casi di ulcera ed è un toccasana per il sistema nervoso, aiuta a combattere stanchezza, lo stress e i mali di stagione, essendo un vero antisettico naturale.
Promuovendo la circolazione sanguigna, l’infuso allo zenzero contribuisce a ridurre disfunzioni legate all’impotenza maschile. Il potere snellente della tisana è davvero straordinario in quanto va a modulare il metabolismo, accelerandolo.
È anche utile per calmare le coliche di orgine mestruale e le emicranie.
L’infuso allo zenzero: i benefici
Lo zenzero è uno straordinario antinfiammatorio naturale e digestivo, avendo effetti sulle pareti dello stomaco e dell’intestino. I principi attivi della pianta si concentrano tutti nella sua radice: sostanze non volatili, come i gingeroli, resine e mucillagini.
In ayurveda viene impiegato per curare la febbre, i disturbi dell’osteoartrite, dell’influenza: è considerato anche uno stimolante del cuore e protettivo della mucosa gastrica. Grazie alle sue proprietà antibiotiche, lo zenzero ha effetti benefici su tutti gli organi interni.
L’infuso di zenzero è utile contro l’alitosi in quanto contrasta l’accumulo di tossine e la fermentazione batterica. Grazie a enzimi antiossidanti e sostanze come il gingerolo, la tisana combatte la nausea.
Come preparare l’infuso allo zenzero
Per preparare l’infuso di zenzero, basta sbucciare una radice di zenzero fresco, tagliandola in piccoli pezzetti; per due persone ne bastano 5/6 pezzetti, essendo molto forte e leggermente piccante.
Fate bollire l’acqua e lo zenzero per circa quattro minuti, spegnete la fiamma e aggiungete il succo di limone spremuto fresco, andando ad arricchire con un enorme apporto di vitamina C.
Dopo aver colato il tutto potete aggiungere un cucchiaino di miele della tipologia che più vi aggrada. In molti casi si aggiunge la cannella e a quel punto la bevanda diventa davvero riscaldante, oltre ad agire in modo netto sul metabolismo.
L’ideale è sorseggiarlo lontano dai pasti e va considerato che tra le controindicazioni vi è quella del consumo in gravidanza e durante l’assunzione di farmaci che possono dar luogo ad allergie crociate.
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Sciroppo zenzero limone e miele contro tosse e raffreddore
Sciroppo zenzero limone e miele contro tosse e raffreddore un rimedio tutto naturale contro i malanni di stagione. Uno sciroppo fatto in casa con ingredienti naturali e facilmente reperibili: zenzero, limone e miele. Mal di gola, raffreddore e tosse si possono alleviare con losciroppo zenzero limone e miele. Questi ingredienti sono di valido aiuto per combattere in modo naturale il raffreddore, la tosse e liberarsi del catarro; il miele apporta benefici al nostro apparato respiratorio e lo zenzero è un grande antinfiammatorio. Potete assumere lo sciroppo zenzero limone e miele puro per attenuare la tosse e trovare sollievo contro il raffreddore oppure diluito in acqua calda per ottenere una confortante tisana ideale la sera prima di andare a letto oppure dopo pranzo. Vi lascio le indicazione per realizzare lo sciroppo zenzero limone e miele anche con il Bimby e ringrazio la gentilissima Anna per avermelo segnalato
ATTENZIONE: consultare il medico prima di utilizzare lo zenzero in gravidanza. Evitarlo in caso di allergie o se si assumono farmaci antinfiammatori, antiaggreganti e anticoagulanti
Sciroppo zenzero limone e miele contro tosse e raffreddore con o senza Bimby
Ingredienti:
- 3 limoni biologici
- 20 g di zenzero fresco
- 270 g di miele Millefiori io Mielbio Rigoni di Asiago
- 500 ml di acqua
- vasetti di vetro sterilizzati (cliccare QUI)
Procedimento:
- Lavare accuratamente i limoni e tagliarli a pezzetti
- Lavare lo zenzero e senza sbucciarlo tagliarlo a fettine
- In una pentola unire i limoni, lo zenzero, il miele e l’acqua
- Far cuocere a fuoco bassissimo per circa 70 minuti. Per uno sciroppo più denso occorre allungare i tempi di cottura
- Filtrare con un colino e versare lo sciroppo caldo nei vasetti, chiudere ermeticamente e far raffreddare
- Conservare i vasetti in frigo.
- Losciroppo zenzero limone e miele si può bere in qualsiasi momento della giornata
- In frigo diventerà leggermente gelatinoso, si può anche diluire qualche cucchiaino in acqua calda per una tisana
Sciroppo pronto ! Lo preferisco più denso e di conseguenza ho allungato i tempi di cottura
Per il procedimento con il Bimby:
- Tagliare i limoni e lo zenzero a pezzetti, metterli nel boccale e aggiungere il miele e l’acqua
- Programmare : 70 minuti – 80°C – velocità soft
- Filtrare lo sciroppo caldo con un colino, versarlo in vasetti di vetro e chiudere ermeticamente
- Far raffreddare e conservare in frigo
Vi invito a diventare fan del sito www.nordicwalkingpassion.it per essere così sempre aggiornati sulle mie nuove ricette e restare in contatto con me = Maestro Giulio Piccinini.
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