Debellare l'ICTUS - ALIMENTAZIONE e SPORT connubbio perfetto

Debellare l'ICTUS - ALIMENTAZIONE e SPORT connubbio perfetto

La Nordic Walking Passion insieme allo Studio di Naturopatia della Dott.ssa MONICA SPELTA insegnano i metodi migliori per raggiungere il Benessere utilizzando l’attività Sportiva e con la giusta Alimentazione.

l’Ente mondiale della Sanità e il Ministero della Salute Italiano dopo uno studio fatto su quasi 1.000.000 di persone afferma che praticare Sport e migliorare l’Alimentazione

è il metodo più efficace per rimanere in Buona Salute. Per questo motivo la collaborazione sopra evidenziata è Garanzia di risultati ampiamente provati.

Per ulteriori informazioni : D.ssa Monica Spelta tel 320 4676288   /§/   Maestro SINW – FIDAL  Giulio Piccinini 339 5652848

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Ictus, 3/4 casi nel mondo colpa degli stili di vita sbagliati

Male ampiamente prevenibile:

Adottare abitudini sane come smettere di fumare, mangiare frutta e verdura e fare sport può prevenire a livello globale ben 3 ictus su 4 nel mondo potrebbero essere prevenuti con scelte sane. Ma anche lottando contro l’inquinamento molti casi di ictus potrebbero essere prevenuti, specie nei paesi in via di sviluppo. Anzi per la prima volta smog e inquinamento domestico sono riconosciuti come uno dei principali fattori di rischio a livello globale. Lo rivela uno studio mondiale pubblicato sulla rivista Lancet Neurology e condotto da Valery Feigin della Auckland University of Technology in Nuova Zelanda.

 Un danno al cervello dovuto nella stragrande maggioranza dei casi all’occlusione di un vaso sanguigno che irrora il cranio (ictus ischemico), l’ictus colpisce ogni anno circa 15 milioni di persone nel mondo; di questi circa 6 milioni muoiono e circa 5 milioni restano con disabilità permanenti quali perdita della vista o della capacità di parlare, paralisi.  Gli esperti hanno tracciato la mappa dei fattori di rischio più importanti per l’ictus e stimato il loro impatto in termini di anni di vita trascorsi con disabilità post-ictus.

 È emerso che a livello globale i dieci fattori di rischio con un impatto maggiore sono nell’ordine la pressione alta, un’alimentazione povera di frutta, sovrappeso e obesità, dieta troppo ricca di sodio, il fumo, dieta povera di verdure, inquinamento sia ambientale sia domestico (da biomasse), dieta povera di cereali integrali e glicemia elevata. Sempre a livello globale seguono in ordine di importanza la sedentarietà, problemi renali, consumo di alcolici. Se si guarda ai fattori di rischio per le diverse aree geografiche si vede che ad esempio in Europa occidentale la classifica dei fattori di rischio è dominata nell’ordine da pressione alta, sovrappeso e/o obesità, dieta povera di verdure, dieta povera di frutta, fumo.

 Una scoperta sorprendente è che quasi un terzo (29,2%) della disabilità globale associata all’ictus può essere ricollegata all’inquinamento ambientale e domestico. (si va da un massimo del 33,7% nei paesi in via di sviluppo a un minimo del 10,2% delle nazioni ricche).  Il fattore di rischio la cui preponderanza è aumentata di più dagli anni 90 ad oggi – importanza calcolata sempre in termini di anni vissuti con disabilità post-ictus ad esso correlati – è una dieta ricca di bevande zuccherate (dal 1990 al 2013 si calcola un aumento del 63,1% degli anni vissuti con disabilità da ictus collegabili alle bibite zuccherate). Il fattore di rischio che a livello globale ha perso importanza più di tutti, invece, è il fumo passivo (si calcola una riduzione del 31% degli anni vissuti con disabilità da ictus dovuti a questo fattore).

 “Una scoperta sorprendente di questo studio è l’enorme impatto in termini di anni di disabilità da ictus attribuibile all’inquinamento, specie nei paesi in via di sviluppo – ribadisce Feigin- Fumo, dieta scorretta e sedentarietà sono invece alcuni dei principali fattori di rischio a livello globale, suggerendo che l’ictus è una malattia in buona parte causata da stili di vita scorretti. Controllandoli si possono prevenire, quindi, circa i tre quarti degli ictus a livello globale”, conclude.

COLESTEROLO e TRIGLICERIDI teniamoli sotto controllo

COLESTEROLO e TRIGLICERIDI teniamoli sotto controllo

Colesterolo: quali la dieta e gli alimenti consigliati per tenerlo sotto controllo?

E’ da considerare che i valori ottimali previsti sono quelli che non superano i 200 mg/dl. Tuttavia, se non si va oltre i 240 mg/dl, la situazione potrebbe essere ancora tollerabile. Al di là di questo limite si vanno innescare meccanismi patologici, che riguardano soprattutto i rischi che si corrono per quanto riguarda l’apparato cardiovascolare. Ecco perché è importante stare attenti a cosa si mangia: i grassi nel sangue aumentano proprio in base a ciò che decidiamo di far rientrare nella nostra alimentazione. Si dovrebbe fare in modo che non aumentino i valori del colesterolo LDL, quello “cattivo” (spesso associato ai trigliceridi), che, a differenza di quelloHDL o “buono”, può veramente mettere in pericolo la nostra salute.

La dieta

La dieta contro il colesterolo può essere corretta, se si limita il consumo di zuccheri semplici, di grassi saturi, evitando prodotti industriali, cereali raffinati, le bevande zuccherate e i cibi da fast food. Allo stesso modo non si deve eccedere nel consumare la carne, gli insaccati e i formaggistagionati. Come condimento principale si dovrebbe utilizzare esclusivamente l’olio extravergine d’oliva. Una strategia importante sarebbe quella di affidarsi ai prodotti biologici che, tra i tanti vantaggi che presentano, hanno anche quello di badare al controllo del colesterolo. Proprio gli alimenti biologici, infatti, non presentano grassi idrogenati e in genere hanno un contenuto elevato di omega 3.

Gli alimenti

Possono essere consigliati alcuni alimenti contro il colesterolo alto

In particolare, fra questi, vanno ricordati i cereali integrali, perché essi contengono molte sostanze che agiscono proprio contro i grassi nel sangue. Il cereale per eccellenza da questo punto di vista è l’avena, ma importanti benefici sono anche quelli apportati dall’orzo, dal grano saraceno, dalla quinoa e dall’amaranto. I cereali, i legumi e gli olii di semi sono ideali per far abbassare il colesterolo. Importante è rivolgersi anche al consumo di frutta secca, specialmente delle noci, che sono consigliate per il loro contenuto di grassi omega 3, in grado di prevenire le patologie cardiovascolari.

Fra la frutta e la verdura bisognerebbe mangiare soprattutto quelle che apportano fibre solubili, come le mele, le pere, il ribes, le banane e ilmirtillo, che è un vero toccasana per tenere sotto controllo il colesterolo. Da non dimenticare il pesce, soprattutto quello azzurro, anch’esso ricco di omega 3. Da prendere in considerazione tutti quegli alimenti vegetali ricchi di fitosteroli, come i germi di grano, i semi, soprattutto quelli di sesamo. Ci sono alcuni miti da sfatare, sempre riguardo ai cibi anticolesterolo. In particolare è falso ritenere che il latte intero abbia un elevato contenuto di colesterolo, perché un bicchiere ne contiene all’incirca 10 mg, che è una quantità molto ridotta rispetto a quella che, per esempio, si può trovare nella carne.

Come abbassare i trigliceridi con i rimedi naturali e cosa mangiare

Alcune erbe e alcuni rimedi naturali possono essere importanti per ridurre il livello dei trigliceridi nel sangue. Fra questi il prugnolo è una pianta molto utile, perché agisce anche sul livello di colesterolo totale. Basta assumerne le gemme alla 1 DH: 50-100 gocce una volta al giorno. Anche le gemme di rosmarino sono importanti per contrastare l’eccesso di grassi. Hanno il pregio di riattivare il fegato, le vie biliari e di accelerare il metabolismo. Si può utilizzare il macerato glicerico, da assumere una volta al giorno prima di pranzo.

Fondamentale anche l’azione svolta dal gemmoderivato di olivo, che si ottiene attraverso la macerazione delle gemme in una soluzione idroalcolica. Questa sostanza agisce sul metabolismo lipidico, se se ne assumo circa 50 gocce due volte al giorno 15 minuti prima dei pasti principali.

Contro i trigliceridi alti sono utili tutte quelle erbe amare ricche difitosteroli, che aiutano a riequilibrare la secrezione del colesterolo e sono dei componenti essenziali delle membrane cellulari dei vegetali. Questi principi attivi riescono a trattenere i grassi nell’intestino, impedendo che vengano assorbiti; poi ne favoriscono l’espulsione attraverso le feci.

Tra le piante più ricche di fitosteroli ci sono l’iperico e l’ortica. I principi attivi di queste erbe possono essere assunti in forma liquida o in compresse. Quando l’eccesso di trigliceridi si accompagna ad una situazione di stanchezza, si rivela utile la withania. In particolare, invece, l’iperico può essere importante quando i trigliceridi alti sono associati a situazioni di stress e tensioni. L’ortica è utile nel caso in cui l’aumento dei grassi nel sangue vada di pari passo con i disturbi circolatori e con la ritenzione idrica.

Si possono trarre benefici anche dal cardo mariano.

Si utilizzano i semi, che vengono versati in una tazza d’acqua. Si cuoce il tutto fino all’ebollizione e il liquido viene lasciato in infusione per circa 10 minuti. Poi si filtra e si beve due volte al giorno a digiuno. Un altro rimedio è costituito dal carciofo, che contiene acidi fenolici e flavonoidi, che svolgono un’attività ipocolesterolemizzante. Basta utilizzarne un cucchiaino di foglie essiccate insieme a mezzo litro di acqua bollente, per ottenere un infuso da bere 3-4 volte al giorno.

Anche il tarassaco, dalle molte proprietà e dai tanti benefici, aiuta a depurare il fegato e andrebbe assunto sotto forma di infuso: un cucchiaio di piante essiccate in 200 ml di acqua, da bollire per 5 minuti. Si lascia in infusione per un quarto d’ora e se ne consumano 2 o 3 tazze al giorno, specialmente prima dei pasti.

Come abbassare i trigliceridi con l’alimentazione

Per abbassare velocemente i trigliceridi è importante curare l’alimentazione, portando avanti una dieta sana ed equilibrata. Per questo è fondamentale evitare gli alimenti ad alto contenuto di grassi, come la margarina, lo strutto, il burro, il latte intero, i formaggi stagionati, la carne e i salumi. Bisognerebbe abolire il consumo di alcolici, perché l’alcool è ricco di zuccheri e calorie, e limitare il consumo di zucchero bianco, che andrebbe sostituito con i dolcificanti naturali.

E’ meglio non consumare i cereali raffinati, ma quelli integrali, che sono ricchi di fibre e quindi benefici per il nostro organismo. Potrebbe essere una scelta giusta il consumo dei cibi che contengono elevati livelli di acidi grassi omega 3. Questi ultimi, infatti, secondo ciò che hanno dimostrato alcune ricerche scientifiche, sarebbero in grado di ridurre in modo significativo i livelli dei trigliceridi nel sangue. Abbondano di omega 3alcuni pesci, come il merluzzo, il salmone, il tonno e le aringhe. Gli omega 3 si trovano anche nell’olio di pesce.

Un’altra strategia importante consiste nell’incrementare il consumo difruttaverdura e legumi, che sono in grado di regolarizzare l’attività dell’intestino. In particolare bisogna scegliere quei vegetali ricchi divitamina C, come gli agrumi e le verdure a foglia verde, perché questa vitamina, avendo una forte azione antiossidante, contrasta la formazione dei grassi.

Tutti i cibi magri aiutano a combattere i trigliceridi e non bisogna mai dimenticare di non esagerare nelle porzioni e di mangiare poco e spesso, piuttosto che abbuffarsi durante i pasti principali.

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